I VAJONT A NAPOLI: DISASTRI AMBIENTALI E CONFLITTI TERRITORIALI
27/05/2017MATERA: CONVEGNO MALATTIE DA ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
05/06/2017CIRCOLO DI STUDI POLITICO – SOCIALI “CHE GUEVARA”
15 giugno 2017, ore 17.00-19.30
Auditorium del Salone degli Incanti – ex Pescheria
Riva N. Sauro, 1 – Trieste
Seminario:Amianto e giustizia.Patologie amianto-correlate e processi penali nel Friuli Venezia Giulia
Una iniziativa pubblica per fare il punto ed informare sui processi sulle morti da amianto definiti e pendenti nella nostra regione.
Intervento di saluto
Sara Vito – assessore all’Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia
Genesi e svolgimento delle indagini del processo di Gorizia sulla Fincantieri di Monfalcone
Beniamino Deidda – già procuratore generale presso la Corte d’Appello di Trieste
Quesiti tecnici dell’indagine peritale e quadro complessivo del processo di Gorizia
Umberto Laureni – già componente del pool peritale di Gorizia
Quesiti sanitari relativi all’accertamento delle malattie professionali nell’indagine peritale dei processi di Trieste
Valentino Patussi – direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste
Contributi programmati e dibattito
Presiede
Riccardo Devescovi – presidente del Circolo “CHE GUEVARA”
Nel giugno 2008 la Procura Generale della Repubblica di Trieste ha avocato una serie di procedimenti penali pendenti presso la Procura della Repubblica di Gorizia, con le denunce di malattia professionale relative a lavoratori della Fincantieri di Monfalcone e di ditte che operavano in appalto presso lo stabilimento.
Ha conseguentemente avviato una indagine per verificare se per le patologie denunciate (CA polmonare e mesotelioma della pleura) sussistesse un rapporto di causa-effetto tra la malattia e l’esposizione professionale all’amianto all’interno del cantiere navale.
La scelta dell’avocazione, che imponeva tra l’altro tempi strettissimi per le indagini preliminari, nasceva dalla sensibilità della Procura Generale, fortemente sollecitata dai familiari dei lavoratori con l’avallo autorevole del Presidente della Repubblica.
Il pool di esperti incaricati dalla Procura di svolgere la consulenza tecnica doveva rispondere ai seguenti quesiti, la cui formulazione fa ben comprendere la complessità delle tematiche sul tappeto:
- quale sia stata la causa di decesso della parte offesa e, in particolare, se essa sia avvenuta per un mesotelioma maligno; in caso affermativo ricostruiscano sulla base degli atti il periodo di latenza
- se sia possibile stabilire una relazione causale tra l’esposizione ad amianto subita dalla parte offesa nelle mansioni svolte presso il cantiere navale “Fincantieri” e l’insorgenza del tumore che ne ha causato il decesso
- se sia possibile stimare, sulla scorta degli elementi acquisiti durante le indagini in relazione ai tempi e alle modalità dell’esposizione lavorativa, quale sia stata l’intensità dell’esposizione lavorativa
- da quando siano disponibili le conoscenze sulle patologie da amianto e in particolare sul mesotelioma e se dal punto di vista scientifico sia possibile affermare o negare che il mesotelioma sia una malattia dose-dipendente
- se sia scientificamente noto che si possa evitare l’insorgenza della malattia, ridurne la frequenza, modificare il decorso attraverso l’interruzione o la riduzione dell’esposizione e se questo possa essere applicabile al caso esaminato
- se l’adozione di metodi lavorativi diversi da quelli accertati o di mezzi di prevenzione e protettivi collettivi e individuali conosciuti all’epoca in cui l’esposizione lavorativa si è verificata avrebbero potuto evitare o ritardare gli eventi mortali.
Il documento peritale, consegnato nel novembre 2008, ha avviato la fase processuale, articolatasi in quattro processi, il primo dei quali (relativo a 42 operai deceduti) ha già passato i primi due gradi di giudizio. Sono attualmente in corso gli altri processi. Complessivamente gli operai deceduti oggetto del processo di Gorizia sono 218.
Successivamente, si sono aperti a Trieste altri processi relativi alle sospette morti da amianto nei più importanti stabilimenti cittadini (cantieristica navale, industria motoristica, siderurgia, porto).
Se già in precedenza vi erano stati in Friuli-Venezia Giulia procedimenti relativi alle patologie amianto-correlate (anche se in numero davvero esiguo rispetto alla gravità del fenomeno e alle centinaia di morti), è solo con il processo di Gorizia, e a seguire con quelli di Trieste, che la società regionale intera, a partire dalle sue zone più esposte, ha iniziato a fare i conti con una grande tragedia sociale. Ha iniziato ad interrogarsi seriamente sull’ineluttabilità o meno della morte di centinaia di operai.
In altre realtà regionali (p.e. Eternit di Casale Monferrato) questi processi hanno avuto una forte risonanza.
Non così nella nostra regione. I media non hanno avvertito l’esigenza, etica e culturale insieme, di far capire che questi processi, al di là della contrapposizione delle parti e della sempre sofferta e difficile ricostruzione dei fatti, sono stati prima di tutto un tentativo di rendere giustizia. O almeno, sono serviti a dare alle vittime e ai familiari coinvolti una speranza di giustizia e a far riscoprire una Magistratura sensibile ed attenta, che ha saputo inserire il tema delle malattie professionali da amianto tra le priorità dell’azione giudiziaria.
Di fronte a questa carenza di informazione, è importante dare il giusto risalto alle vicende che si sono succedute dal 2008 ad oggi.
Senza entrare nel merito dei processi, il seminario vuole illustrare (dando loro una giusta valorizzazione) come sono nate e si sono articolate queste iniziative e qual’é il loro stato attuale nelle diverse sedi processuali, inserendole nel quadro più ampio del problema amianto.
Il seminario prevede interventi di Beniamino Deidda, nel 2008 Procuratore generale di Trieste e magistrato titolare dell’indagine, che ripercorrerà le fasi che hanno portato al processo sulla Fincantieri di Monfalcone e analizzerà le difficoltà incontrate, contingenti e strutturali, per istruirlo; di Umberto Laureni, componente del pool di esperti che hanno stilato la perizia, che illustrerà le procedure seguite per rispondere ai quesiti tecnici; di Valentino Patussi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, che descriverà le fasi attraverso le quali si è ricostruita la storia lavorativa dei diversi soggetti e si è cercato di quantificare la loro esposizione all’amianto.
Durante il seminario verranno fornite le cifre più significative sui processi di Gorizia e di Trieste, che consentiranno di quantificare l’impegno che ha visto e vede coinvolti la magistratura e le aziende sanitarie.
E’ previsto lo spazio per un ampio dibattito, con alcuni interventi preordinati e un saluto dell’assessore all’ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia. La Regione è l’Ente cui compete la gestione attuale delle problematiche collegate all’amianto, con la consapevolezza che le morti di cui parleremo vanno associate a concentrazioni, lavorative e non, molto più elevate di quelle di oggi, quando l’amianto va ritenuto un microinquinante ambientale
Umberto Laureni