AMIANTO:FINALMENTE UNA SENTENZA CHE RENDE GIUSTIZIA
06/02/2018CONVEGNO:QUANDO LA PLEURA SI AMMALA
21/02/2018Due date a breve davanti al Tribunale amministrativo regionale per chiedere la sospensiva del provvedimento, che ha autorizzato con deliberato della Regione Basilicata, la Italcementi a utilizzare nel ciclo di lavorazione per la produzione di cementi sostanze che per l’azienda – come riportato nei comunicati- non sono nocive e di comune utilizzo in altri impianti europei, ma che per gli aderenti alla campagna ” Grazie,Non Fumi” nuocciono alla salute. Il Tar potrebbe pronunciarsi subito ma non si esclude un breve rinvio per unificare i ricorsi presentati dallo stesso comitato e dal Comune di Santeramo in Colle ( Bari). L’annuncio, con tutta la spiegazione del contenuto dei ricorsi è venuto dall’avvocato Angelo Calzone, che ha preparato il ricorso alla delibera della giunta regionale n. 1197 del 7/11/2017 che ha autorizzato Italcementi a bruciare nel cementificio in località Trasanello, alle porte di Matera, ulteriori 48.000 tonnellate all’anno di CDR (Combustibile derivato da rifiuti, cioè rifiuti) e CSS (Combustibile solido secondario, cioè plastiche varie). Il legale ha articolato e motivato il ricorso citando inadempienze e lacune che avrebbero dovuto accompagnare e motivare, nelle prescrizioni e nelle verifiche, il deliberato autorizzato regionale che non avrebbe tenuto conto – in sintesi-di valutazioni per un bilanciamento più ampio, quando – ha detto – si decide di passare da 12 mila a 60 mila tonnellate di rifiuti senza valutare minimamente gli impatti che incidono così fortemente sul territorio. Valutazioni che, naturalmente, investono altri Enti locali dal Comune alla Asm.
Angelo Calzone, presidente del WWF di Vibo Valentia – come ha ricordato Mimmo Genchi a nome del Comitato No Inceneritore- ha vinto i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato per fermare la costruzione di un pirogassificatore a Metaponto. Il legale ha preparato il ricorso depositato al Tar il 12 febbraio scorso al Tar, che dovrà esaminarlo a giorni . Un altro ricorso è stato presentato dal Comune di Santeramo (da qui la possibilità di una richiesta di rinvio per una riunione delle istanze). al quale dovrebbe aggiungersi anche un altro che sarà presentato dal Comune di Ginosa . Si è attivato anche il Comune di Montescaglioso che ricorrerà al Presidente della Repubblica. Con questo ricorso chiediamo di sospendere la delibera con cui la Regione Basilicata ha autorizzato Italcementi a bruciare 60 mila tonnellate di rifiuti. Siamo decisi ad andare avanti, anche se il ricorso non dovesse essere accolto. Con noi si sono mossi altri Comuni. Non c’è quello d Matera, che con un silenzio assenso ha favorito l’emissione di un atto che ci vedi contrari e perplessi per i tanti motivi spiegati in passato e che raccolgono le preoccupazioni per la salute dei cittadini e del territorio”. Concetti ribaditi in altre occasioni insieme a Nicola Frangione per Medicina Democratica e Mario Murgia per l’Associazione esposti amianto (AIEA). E da quest’ultimo sono venuti i riferimenti e le esperienze sul campo portate avanti negli anni dall’Associazione con un data base di 550 persone riconosciute dalla Asm come ”affette da malattie professionali” su una platea di 2500. Persone esposte ad amianto e ad altri cicli di lavorazione, che hanno portato a leucemie, mesoteliomi e ad altre malattie invalidanti o dall’esito infausto. ” Sono risultati – ha detto Murgia- che abbiamo acquisito nel tempo, dopo anni di lavorazione in fabbrica quando si sapeva poco o nulla sui rischi dei diversi cicli di lavorazione. Oggi si conoscono le problematiche e la sensibilità della gente su questi temi è cresciuta. Tocca al sindaco essere garante e preoccuparsi della salute dei materani, tenendo in considerazione la breve distanza che l’impianto cementiero ha pochi chilometri della città’’ Un invito a tenere il cielo pulito e odoroso di mandorli in fiore…