SEMINARIO SUI RISCHI DELL’AMIANTO A TRADATE
19/02/2015SIT IN ROMA SENATO” IN NOME DEL POPOLO INQUINATO”
23/02/2015Andranno ai siti di Casale Monferrato e Napoli Bagnoli, in primis, poi alla Fibronit di Bari, a Balangero, in Piemonte, al sito di Biancavilla, in Sicilia, a Broni, nel Pavese, e a Emarese, vicino ad Aosta. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ne aveva parlato nell’autunno scorso, incontrando i familiari delle vittime dell’amianto di Casale Monferrato, all’indomani della sentenza che ha annullato la condanna per disastro ambientale a carico di Stephan Schmidheiny, ai vertici dell’Eternit. Ora il ministero stanzia le risorse destinando 75 milioni, in tranche da 25 l’anno, ai siti di Casale e di Bagnoli, e 60 milioni – 20 per ogni annualità – per gli interventi nelle altre aree contaminate. Un risultato importante, come ha sottolineato oggi il gruppo di senatori del Pd che ha seguito. «Si tratta di aiuti necessari a risolvere – dice in particolare Stefano Esposito – situazioni sospese da anni e che contribuiranno ad abbattere la mortalità delle patologie indotte dall’amianto».
La maggior parte delle risorse è destinata al Piemonte e alla zona di Casale Monferrato, dove il Comune ha stimato in circa 65 milioni il fabbisogno per completare la bonifica del polverino – amianto in polvere presente nelle costruzioni e nei solai –, dei tetti potenzialmente dannosi e dei capannoni industriali in stato di degrado. Fondi, sottolinea l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, «che trasferiremo a Casale e a Balangero e che potranno essere impiegati al di fuori del patto di Stabilità».
«Siamo soddisfatti – sottolinea il sindaco di Casale Titti Palazzetti – per questa promessa mantenuta. Siamo pronti con i progetti che serviranno a realizzare la nuova discarica per l’amianto e a completare gli interventi sul territorio». Una vera emergenza è rappresentata, poi, dai capannoni industriali abbandonati, in stato di degrado e spesso inseriti in aree densamente abitate. «Siamo riusciti ad ottenere l’ok dal ministero – aggiunge il sindaco – per poter intervenire su quei manufatti inseriti in procedure fallimentari e abbiamo stimato il fabbisogno in circa 11 milioni di euro». Per incentivare poi i privati ad effettuare le bonifiche, il Comune ha messo a punto un pacchetto di incentivi e di convenzioni con banche e imprese edili. «Inoltre abbiamo previsto per i cittadini – aggiunge il sindaco – uno sconto per la tosap».
Tra i principali siti di interesse nazionale a Sud, quello di Bagnoli, attualmente in fase di sequestro sotto la tutela del custode giudiziario Maurizio Pernice, direttore generale del ministero dell’Ambiente. Nel caso di Napoli, le risorse stanziate dal ministero andranno al Comune e non alla Regione. «Quella di Bagnoli è una vicenda antica – sottolinea l’assessore all’Ambiente e vicesindaco Tommaso Sodano – e nell’ultimo incontro con il Governo abbiamo stimato in circa 20 milioni il fabbisogno per completare l’opera di bonifica del sito, risorse che dovrebbero affiancarsi ai 48 milioni a disposizione del custode giudiziario».