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20/05/2017SEMINARIO: AMIANTO E GIUSTIZIA TRIESTE
05/06/2017Ancora una volta l’amianto crisotilo non è stato inserito nella lista dei prodotti pericolosi del commercio internazionale!
“No agreement was reached, however, on chrysotile asbestos, carbosulfan, and pesticide formulations paraquat dichloride formulations and fenthion, although many Parties expressed their willingness to do so in order to ensure the best information exchange on these hazardous chemicals. Listing does not constitute a ban, but does however enable Parties to make informed decisions on future imports of these chemicals, based on a structured information exchange, also called the Prior Informed Consent (PIC) Procedure.”
Sono 107.000 le persone nel mondo che ogni anno muoiono per malattie collegate all’amianto, materiale ancora ampiamente utilizzato nonostante la riconosciuta pericolosità. Questo perché non esiste una normativa internazionale vincolante che ne limiti la produzione e la commercializzazione, come potrebbe essere la Convenzione di Rotterdam: questo trattato fu stipulato per disciplinare gli scambi internazionale di materiali chimici pericolosi al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente. Tra questi materiali, non è presente l’amianto.
Negli ultimi dieci anni, si è cercato di far inserire l’amianto crisotilo nell’elenco della Convenzione di Rotterdam al fine di porre restrizioni alla sua commercializzazione. Ma questo importante traguardo è stato bloccato da alcuni paesi che guadagnano direttamente dalla sua esportazione (7 paesi che oggi hanno interessi economici enormi a cui non vogliono rinunciare, tra cui RUSSIA,CINA,BRASILE, KAZAKISTAN).
Ad oggi sono circa 60 le nazioni ad aver bandito l’amianto, ma molto ne viene ancora prodotto e utilizzato: i principali produttori sono la Russia, con il 50% della produzione globale, la Cina con il 20%, il Brasile con il 15,6% e il Kazakistan con il 10,8%.
Per superare il problema, un gruppo di 12 paesi africani aveva proposto un emendamento al sistema di voto. L’emendamento chiedeva un metodo di voto maggioritario del 75% laddove non sia possibile raggiungere il consenso. Questo avrebbe permesso di inserire nell’elenco le sostanze chimiche pericolose che ora sono sottoposte al veto. L’emendamento avrebbe reso la procedura di voto coerente con le altre convenzioni, come la Convenzione di Basilea e di Stoccolma ma evidentemente a nulla è servito questo appello, perchè ad oggi l’amianto non è stato inserito nella lista della Convenzione.
Si riportano alcuni articoli usciti prima dell’incontro internazionale che si è svolto a fine aprile, inizio maggio 2017.
AMIANTO, Il bando globale passa per Rotterdam.
Rajendra Pevekar è una vittima dell’industria mortale dell’amianto a livello globale. Suo padre lavorava in una società di amianto. Come conseguenza, sia lui che sua madre ora soffrono di malattie collegate all’amianto per esposizione secondaria. Rajendra parlerà a nome di 107.000 persone che ogni anno muoiono di malattie collegate all’amianto.
La riunione della Convenzione di Rotterdam avrà luogo nel mese di maggio a Ginevra e Rajendra si confronterà con i rappresentanti dei paesi che stanno bloccando l’amianto per aggiungerlo nell’elenco di sostanze chimiche pericolose.
Negli ultimi dieci anni, l’amianto crisotilo è stato raccomandato per essere elencato nella Convenzione di Rotterdam che aggiunge restrizioni alla sua commercializzazione. Ma è stato bloccato da alcuni paesi che guadagnano direttamente dalla sua esportazione. Questo deve finire. Per superare il problema, un gruppo di 12 paesi africani hanno proposto un emendamento al sistema di voto. L’emendamento chiede un metodo di voto maggioritario del 75% laddove non sia possibile raggiungere il consenso. Questo permetterà di elencare le sostanze chimiche pericolose che ora sono sottoposte al veto. L’emendamento renderà la procedura di voto coerente con le altre convenzioni, come la Convenzione di Basilea e di Stoccolma.
I sindacati e le reti che hanno bandito l’amianto a livello globale sono a fianco di Rajendra. Ci appelliamo a tutti i delegati affinché adottino due azioni a Ginevra. In primo luogo, i delegati devono sostenere l’emendamento del sistema di voto. In secondo luogo, i delegati devono sostenere l’inserimento dell’amianto crisotilo nell’elenco, un passo importante per limitare la sua commercializzazione.
CONVENZIONE DI ROTTERDAM
L’11 settembre 1998 la Svizzera, insieme a circa 60 altri Stati e all’UE, ha firmato a Rotterdam la Convenzione PIC. Tale convenzione obbliga le parti contraenti a informare le altre parti su qualsiasi decisione di divieto o di limitazione severa dell’utilizzazione di prodotti chimici e a notificare le esportazioni di tali sostanze ai Paesi importatori. Le Parti contraenti sono inoltre tenute a decidere se l’importazione di determinati prodotti chimici specificati nella Convenzione deve essere vietata o meno e a quali condizioni può essere autorizzata (decisioni di importazione).
Tale procedura è detta assenso preliminare in conoscenza di causa (in inglese: Prior Informed Consent, PIC), e significa che è vietato esportare prodotti contro la volontà del Paese importatore.
Questa convenzione vincolante di diritto internazionale permetterà di contenere i rischi per l’ambiente e per la salute provocati da determinati prodotti chimici pericolosi. Proteggerà in particolare gli utilizzatori agricoli e industriali, i consumatori nei Paesi in via di sviluppo e nei Paesi emergenti e limiterà i rischi per l’ambiente. La Convenzione è entrata in vigore il 24 febbraio 2004.
COME FUNZIONA LA CONVENZIONE DI ROTTERDAM