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16/09/2018AIEA SARDEGNA: PARTE LA SORVEGLIANZA SANITARIA
07/11/2018Si è tenuta oggi, martedì 6 novembre 2018, l’udienza preliminare per il procedimento a carico di cinque imputati, tutti ex dirigenti dello stabilimento Materit di Ferrandina Scalo, per aver provocato il decesso di diversi ex lavoratori del sito e aver cagionato malattie professionali in danno di molti altri.
All’udienza erano presenti le associazioni: AIEA – Associazione Italiana Esposti Amianto, assistita dell’Avv. Angela GALETTA, del foro di Matera e Medicina Democratica – Movimento di Lotta per la Salute – Onlus, assistita dall’Avv. Andrea R. DI GIURA, del foro di Matera, le quali si sono costituite parti civili insieme ad oltre trenta persone offese e al Comune di Ferrandina, assistito dall’avv. Simone Sabattini, del Foro di Bologna.
Da anni le due associazioni, AIEA e Medicina Democratica, sono impegnate sul territorio italiano, e concretamente e fattivamente anche nella realtà locale della Basilicata. Esse lottano per vedere affermato il diritto alla salute, alla sicurezza e all’ambiente salubre tanto nei luoghi di lavoro che in ogni dove; in particolare, al fine di prevenire i rischi sia lavorativi che ambientali derivanti da esposizione a fibre/polveri di amianto e per opporsi con azioni concrete a livello sociale, politico e giudiziario ad ogni lesione del suddetto diritto.
Il processo, celebrato oggi alla presenza dei lavoratori e degli eredi di molti lavoratori dell’ex sito industriale, ha avuto inizio grazie all’incessante e complesso lavoro di indagine della Procura della Repubblica di Matera.
Mario Murgia
Vice Pres.te nazionale AIEA Onlus
ARTICOLO Giornalemio.it
Oltre 30 persone offese , coinvolte nei cicli produttivi o eredi di quanti non ci sono più, si sono costituite parte civili davanti al Giudice per le indagini preliminari Angela Rosa Nettis,presso il Tribunale di Matera, nel procedimento a carico dei responsabilI della ex aziende Cemater – Materit, dell’area industriale di Ferrandina ( Matera) che ha lavorato amianto fino alla chiusura , avvenuta il 18 settembre del 1989. E con loro l’Associazione italiana esposti amianto (Aiea), difesa dall’avvocato Angela Galetta, Medicina Democratica dall’avvocato Andrea Di Giura e il Comune di Ferrandina dall’avv. Simone Sabbattini. L’udienza è stata rinviata al 22 febbraio 2019 per la discussione della costituzione della parti civili. Poi il gip dovrà decidere , in base alle accuse e al lavoro di indagine condotto dal sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Rosanna De Fraia, che ha una lunga esperienza in materia di questioni ambientali e della salute sui luoghi di lavoro. Il Pm , infatti, ha cominciato nella ex Procura presso la Pretura circondariale (poi soppressa)del tribunale di Matera, presieduta dal compianto dottor Nicola Maria Pace . Una Procura dove vennero trattate, ricordiamo, anche inchieste di risonanza internazionale. Quello sulla ex Cemater-Materit è stato un lavoro di indagine impegnativo, a volte doloroso, che si è incrociato con le storie dei lavoratori che non ci sono più e con quelle dei loro famigliari, che hanno vissuto e continuano a vivere quel dramma. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio, presentata dai magistrati Rosanna Maria De Fraia e Annafranca Ventricelli nei confronti di ex dirigenti della Cemater -Materit di Ferrandina , Silvano Benitti, Pietro Pini, Michele Cardinale, Michele Bonanni e Lorenzo Mo, accusati a vario titolo di omicidio e lesioni colpose nei confronti dei lavoratori, per averne causato il decesso o procurato malattie professionali.
LE ACCUSE CONTESTATE
Riguardano i reati di cui agli artt. 113, 589, commi 1, 2 e 4 c.p., perché, BENITTI Silvano quale Capo Servizio Tecnico presso lo stabilimento CEMATER di Ferrandina, per il periodo dal 1975 fino ai primi mesi del 1979 (data nella quale lo stabilimento sospendeva di fatto la sua attività e i lavoratori venivano messi in Cassa Integrazione), PINI Pietro, quale direttore dello stabilimento CEMATER di Ferrandina per il periodo dal 1975 fino ai primi mesi del 1979 (data nella quale lo stabilimento sospendeva di fatto la sua attività e i lavoratori venivano messi in Cassa Integrazione), CARDINALE Michele, quale Vice Presidente del C.d.A. della MATERIT dal 26.09.84 fino all’11.10.85, BONANNI Michele, quale componente del C.d.A. della MATERIT dall’11.10.1985 fino alla cessazione di attività dello stabilimento, avvenuta il 18.09.1989, MO Lorenzo, quale componente del C.d.A. della MATERIT dal 04.11.1986 fino alla cessazione di attività dello stabilimento, avvenuta il 18.09.1989, in cooperazione tra loro e con COSTA Emilio (già amministratore delegato della CEMATER S.p.A.), con MATERIA Giuseppe (già Presidente del C.d.A. della MATERIT S.p.A. dal 29.06.84 fino al 01.04.87), con FERRARI Enrico (già Amministratore Delegato della MATERIT dal 29.06.84 fino al 23.06.86), con CUNIOLO Gianfranco (già Presidente del C.d.A. e amministratore delegato della MATERIT S.p.A. dall’01.04.1987 fino alla cessazione di attività dello stabilimento), con GOVERNATO Angelo (già direttore dello stabilimento della VIC ITALIA S.p.A. e, successivamente, della MATERIT di Ferrandina, dal gennaio 1983 fino al 1989) – questi ultimi deceduti – , per colpa generica consistita in negligenza, imprudenza, e/o imperizia, nonché per colpa specifica consistita in violazione di norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, cagionavano il decesso di ex lavoratori della fabbrica MATERIT (ex CEMATER) di Ferrandina, nonché malattie professionali ad altri lavoratori . Ed un calvario che continua, come riportano i periodici report di Aieab e di Medicina Democratica, anche su altre esposizioni ad altri cicli di lavorazione (come pvc e cvm) in altre aree produttive della Valbasento e del Materano.