AMIANTO OTTANA: SUCCESSO PER I RICONOSCIMENTI MALATTIE
25/11/2016DIRETTA WEB SENATO TESTO UNICO AMIANTO
28/11/2016INTERVENTO DI SABINA CONTU
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INTERVENTO MARIO MURGIA
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INTERVENTO DI FRANCESCO TOLU
relazione-assemblea-aiea-ottana
In centinaia si sono ritrovati a Ottana all’assemblea straordinaria per fare il punto sulla battaglia iniziata un anno fa per il riconoscimento dei diritti per le malattie legate all’amianto. Dipendenti ed ex lavoratori dell’area industriale ex Enichem, assistiti nella lotta dall’Associazione nazionale esposti amianto (Aiea) hanno discusso su un primo risultato ottenuto pochi giorni fa: con un emendamento alla legge di Stabilità, presentato dal deputato Michele Piras (Sinistra Italiana), sono stati destinati 50 milioni ai lavoratori sardi esposti all’amianto.
“È un primo importante passo – ha spiegato il deputato -. L’emendamento riconosce la pensione di inabilità ai lavoratori esposti all’amianto e riapre i termini per il 2017 e nel 2018 per le richieste all’Inail di coloro che abbiano contratto malattie absesto correlate. È un atto che rende parziale giustizia a chi ha tanto sofferto per aver respirato veleni nel posto di lavoro”.
“C’è ancora tanto da fare – ha sottolineato Piras – per vedere riconosciuti gli altri diritti come indennizzi, trattamenti sanitari gratuiti e prevenzione, che i lavoratori e i loro eredi giustamente rivendicano”.
“Non si capisce perché i sardi che hanno lavorato nelle stesse fabbriche con la stessa esposizione all’amianto di altri lavoratori italiani – ha detto la presidente nazionale dell’Aiea, Maura Crudeli – siano stati finora discriminati sul piano dei diritti. Noi andremo avanti nella nostra battaglia che abbiamo intrapreso anche di fronte ai giudici”. La presidente regionale Aiea, Sabina Contu, ha ribadito: “E’ una prima anche se parziale vittoria. Continueremo a stare a fianco dei lavoratori e chiederemo all’assessore della Sanità Luigi Arru di avviare un’indagine epidemiologica per capire qual è l’incidenza delle malattie legate all’amianto nelle zone industriali; chiederemo che vengano inserite per i benefici di legge altre malattie legate all’esposizione di amianto, oltre al carcinoma polmonare, all’asbetosi e al mesotelioma pleurico, già riconosciute. Abbiamo bisogno della collaborazione dei sindaci delle zone per le bonifiche nelle zone industriali”.
I lavoratori sardi ex esposti all’amianto, degli stabilimenti chimici della Sardegna, iscritti all’Associazione Italiana Esposti all’Amianto AIEA, Sabato 26 Novembre alle ore 9.00 si ritroveranno ad Ottana, presso l’Hotel Funtana e Donne, per fare un bilancio della loro azione, sulla strada dei diritti negati in base alla legge 257 del 1992 e per ottenere giustizia.
All’assemblea parteciperanno i massimi esponenti dell’Aiea Nazionale con la Presidente Maura Crudeli, il vice Presidente Mario Murgia e la Presidente Regionale Sabina Contu. Parteciperanno inoltre l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro e la CGIL Provinciale, l’on Michele Piras, primo firmatario dell’emendamento in discussione alla camera sulla legge di stabilità finalizzato al riconoscimento per i lavoratori di Ottana dei benefici previsti dalla 257 del 1992, Daniele Cocco e Daniela Forma impegnati in questi mesi per la costituzione del tavolo tecnico Regionale e per l’adeguamento della sorveglianza sanitaria.
L’esposizione all’amianto, solo nell’ultimo ha colpito in modo inesorabile decine di famiglie, lasciando dietro di se dolore e morte, altri sono malati e vivono gli effetti devastanti provocati dall’amianto sulla loro pelle, di fatto un calvario, da un ospedale all’altro alla ricerca e nella speranza della guarigione.
Un calvario continuo senza soste per loro e per i loro familiari. Niente è più come prima, l’angoscia e il terrore è diventata ormai la compagna inseparabile, di centinaia di lavoratori e lavoratrici, che nella loro vita lavorativa sono stati esposti e hanno, inconsapevolmente, respirato l’amianto.
I veri responsabili, godono di una sorta di immunità, avvallata da una relazione sottoscritta nel 2003, tra dirigenti aziendali dell’ENI e tecnici dell’INAIL. A Ottana è stato negato, quanto invece altri lavoratori di stabilimenti analoghi hanno ottenuto per legge, la stessa legge però non vale nella nostra isola.
I lavoratori Sardi hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo, in troppi sono morti senza assaporare la gioia di diventare nonni, molte vedove sono state costrette a subire interminabili ed estenuanti trafile, i tribunali con i loro tempi assurdi continuano a palleggiarsi decisioni e alla fine chi chiede giustizia rischia di non esserci più all’atto della sentenza.
E quando la sentenza dopo anni e anni viene dichiarata, assistiamo all’ennesimo atto, dagli istituti di stato come l’INPS, del ricorso in appello e qualora non basti a quello in cassazione. Può un lavoratore, una vedova, sostenere tutto questo? La debolezza determinata dalla situazione familiare, la condizione economica di confrontarsi con stuoli di avvocati chiamati a difendere, Istituti importanti come l’INPS e l’INAIL incute timore e terrorizza le vittime di questo sistema e cosi per molti l’unica strada è la resa.
La nostra azione e finalizzata a sostenere e a sconfiggere la debolezza individuale attraverso la nostra l’associazione, in modo da dare a tutti gli stessi diritti. Su questo terreno abbiamo chiesto alle strutture preposte uno sforzo straordinario, finalizzato alla tutela della salute attraverso la prevenzione, abbiamo chiesto e chiediamo maggiore sensibilità ai medici di famiglia affinché gli esami, per stabilire preventivamente lo stato di salute non debbano essere implorati ma addirittura agevolati.
Abbiamo chiesto che venisse modificato il protocollo sanitario per gli ex esposti, stiamo ancora aspettando che il tavolo venga convocato dall’assessore Regionale alla Sanità. Purtroppo e questo, davvero ci dispiace dirlo, nonostante le nostre sollecitazione, constatiamo che i tempi della politica non coincidono con I tempi dei malati, per questi anche volendo, le proroghe sono bandite.
Francesco Tolu 338.3318127