AMIANTO: totalmente vietato in Europa entro 2023, relazione commissione Ambiente UE
07/12/2012CAMPAGNA ASBESTUS FREE
11/12/2012BRUXELLES, 7 DIC – La proposta dell’Italia di inserire il tema dell’amianto e la strategia per lottare contro le patologie correlate – in particolare il mesotelioma maligno pleurico – è diventata strategia comune dell’Unione europea. Lo ha annunciato il ministro per la sanità Renato Balduzzi, oggi a Bruxelles, sottolineando che la presidenza di turno e la Commissione Ue hanno accettato e apprezzato la proposta italiana. Il tema dell’amianto sarà inserito nel programma strategico ‘sanita” della Commissione Ue per il 2013.Il ministro Balduzzi ha presentato le linee guida della proposta italiana al Consiglio dei ministri della sanità dell’Ue, riunito oggi a Bruxelles. “Abbiamo avuto la grande soddisfazione di avere dal commissario alla salute Tonio Borg – ha spiegato il ministro ai cronisti – un’apprezzamento della proposta e dell’iniziativa italiana e una risposta anche concreta in quanto il tema amianto è inserito nel programma strategico sanità della Commissione per il 2013, in particolare per quanto riguarda proprio il coordinamento e la ricerca sul mesotelioma pleurico, per cui non c’é ancora una risposta pleurica efficace”. Le linee guida illustrate da Balduzzi, toccano profili di sanità pubblica in senso stretto. Vanno, in primo luogo, “dalla sorveglianza epidemiologica alla messa in rete delle banche dati biologiche esistenti, all’individuazione di marcatori per una diagnosi precoce”. Un secondo elemento sotteso a tutti – ha proseguito il ministro – “é quello di poter disporre di dati che non siano solo nazionali ma anche europei per poter fare delle valutazione anche di prospettiva”. L’Italia propone poi “la costituzione di una rete europea dei centri di riferimento per la cura del mesotelioma”. La direttiva Ue è quella relativa all’assistenza sanitaria transfrontaliera che,dovrà essere recepita entro il prossimo ottobre nell’ordinamento nazionale dei singoli Stati membri. La direttiva – precisa Balduzzi – “prevede proprio la possibilità di costituire i centri di riferimento, e uno di questi dovrebbe essere dedicato all’amianto, in particolare al mesotelioma pleurico”. Secondo uno studio Inail l’amianto è la causa del 50% dei casi di tumori occupazionali con un periodo di latenza di 30-40 anni. Il picco è atteso tra il 2015 e il 2025. In 15 anni (dal 1993 al 2008), secondo i dati del Registro nazionale dei tumori da esposizione all’amianto, sono quasi 16 mila i casi rilevati in Italia di cui il 50% è concentrato fra Piemonte (18%), Lombardia (17,7%) e Liguria (12%). Nel 93% dei casi il tumore ha colpito la pleura, per inalazione delle fibre.