AMIANTO: dalla Conferenza nazionale un piano contro l’emergenza
04/01/2013CONFERENZA EUROPA SULL’AMIANTO BRUXELLES
06/01/2013Comunicato stampa e relazione di Fulvio Aurora (AIEA) a nome del comitato promotore della Conferenza Nazionale Amianto tenutasi a Monfalcone nel 2004.
Monfalcone 13 novembre 2004_
Si è conclusa con un duplice risultato la Conferenza Nazionale sull’Amianto, dopo una due giorni di discussioni animate che ha coinvolto tutte le istanze della questione: i sindacati, il Governo, gli esperti tecnici e, soprattutto, chi è direttamente coinvolto: i lavoratori dell’amianto riuniti nelle A.E.A. territoriali, accorsi in più di seicento.
Il primo obiettivo è stato senz’altro quello di riportare all’attenzione nazionale, soprattutto dei media e dei cittadini, la questione amianto; la fibra killer, infatti, presente in Italia per ancora 32.000 tonnellate certificate, ha già falciato 4.000 lavoratori e ne colpirà molti di più entro il 2020 (per qualche esperto entro il 2030 seppelliremo l’ultima vittima): in cifre, altre 30.000 persone, familiari compresi, moriranno per amianto.
In secondo luogo, per la prima volta si sono riunite attorno ad un tavolo tutte le rappresentanze sindacali, le associazioni esposti di tutte le regioni d’Italia e gli esperti del settore – medici, magistrati e tecnici – con un unico obiettivo: iniziare la fase di bando definitivo dell’amianto dai luoghi di lavoro e dall’ambiente, la cui fine è stata prevista entro dieci anni.
Dal lavoro di quattro commissioni tecniche, infatti (epidemiologia e clinica, legislazione e previdenza, legislazione internazionale e bonifiche) è nata una proposta completa di emendamento all’attuale legge finanziaria, che prevede, tra le altre cose, l’istituzione di un Osservatorio itinerante permanente che segua le Regioni e le aziende nelle pratiche di registro degli esposti e nelle pratiche di bonifica. Tale proposta sarà presentata al Governo personalmente dal senatore Antonio Pizzinato, promotore dell’iniziativa, nelle prossime due settimane, tempo di sistemare definitivamente il documento.
Tra le altre linee guida, il documento conterrà i principi che dovrebbero portare alla chiusura della questione amianto:la valenza dei parametri previdenziali ai fini del prepensionamento e non a scopi economici (oggi l’esposizione all’amianto e “monetizzata”…);
l’assistenza gratuita a chi soffre di malattie asbesto-correlate;
l’omogeneità dei trattamenti previdenziali tra pubblico e privato e la considerazione dei settori marittimo e militare, per ora esclusi dalla normativa;
la costituzione, presso il Ministero del Lavoro, di un gruppo tecnico che segua il settore delle bonifiche e l’istituzione di norme apposite per gli addetti a tale attività;
il riconoscimento degli effetti normativi indipendentemente dalla durata dell’esposizione (oggi la legge considera solo chi è stato esposto per oltre dieci anni);
l’istituzione di un Fondo di Solidarietà per le vittime, necessario per ribadire le differenziate ed estese responsabilità dello stato e della società nel suo complesso. A tale proposito Pizzinato ha parlato di un “inquinamento ambientale” che non coinvolge soltanto i lavoratori, ma anche i loro familiari, i militari e tutti i cittadini italiani che hanno lavorato all’estero.L’assemblea si è conclusa, poi, con un appuntamento è per l’anno prossimo: ritrovarsi tutti a Monfalcone, triste patria onoraria della lotta all’amianto, per verificare l’impatto legislativo ed effettivo del documento di quest’anno.