PIANO REGIONALE AMIANTO SARDEGNA
07/01/2015INTERVENTO PRESSO COMMISSIONE LAVORO SENATO DEL CNA
14/01/2015COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO NAZIONALE AMIANTO
Il Governo, dopo la sollevazione popolare che ha scatenato la sentenza di Cassazione del 19 novembre 2014 ha pensato che in qualche modo doveva intervenire. Ha fatto passare delle norme nella legge di stabilità (n. 190 del 23.12. 2014) che hanno dato la parvenza di essersi occupato degli ex esposti all’amianto:
1. Sono stati stanziati 45 milioni per le bonifiche per 3 anni, di questi 25 sono impegnati per Casale Monferrato e Bagnoli. I restanti 20 milioni sono “disponibili” per tutti gli altre siti contaminati!
2. C’è una seconda misura prevista prevalentemente per i lavoratori della ex ISOCHIMICA di Avellino che hanno scoibentato l’amianto delle carrozze ferroviarie a mani nude. Pertanto i lavoratori di aziende (come l’Isochimica) che hanno cessato l’attività e sono andati in mobilità, che sono stati riconosciuti esposti per oltre 10 anni da una sentenza passata in giudicato, che hanno presentato domanda dopo il 2 ottobre 2003 e hanno ottenuto la maggiorazione dell’1,25 possono presentare domanda all’INPS per ottenere la maggiorazione dell’1,50 con diritto all’anticipo del periodo di pensionamento.
3. La terza norma riconosce il fondo per le vittime anche ai coloro che sono stati esposti in situazioni non lavorative (per amianto diffuso nell’ambiente o arrivato nella propria abitazione portato da altro famigliare). Il Fondo per le vittime non viene aumentato, ma diviso (di fatto ridotto) fra i due gruppi di aventi diritto.
Si dovrà vedere nei prossimi giorni quali regolamenti verranno emanati in applicazione delle precedenti norme. E’ opportuno, nel frattempo che le associazioni degli ex esposti e delle vittime operino perché:
1. gli enti locali, nel cui territorio esistono situazioni di pesante contaminazioni da amianto, chiedano o richiedano i finanziamenti necessari alle bonifiche;
2. i lavoratori interessati ex esposti ,considerino superata la legge Fornero e quindi, avendone il diritto, chiedano l’anticipo della pensione.
3. tutte le vittime o famigliari delle vittime non professionali chiedano la rendita del Fondo.
Seguono gli articoli della legge di stabilità che interessano
Art. 50. Al fine di proseguire le bonifiche dei siti di interesse nazionale contaminati dall’amianto, sono stanziati 45 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, di cui 25 milioni di euro annui in favore dei comuni di Casale Monferrato e Napoli-Bagnoli.
Art. 115. Entro il 31 gennaio 2015 gli assicurati all’assicurazione generale obbligatoria, gestita dall’INPS, e all’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, gestita dall’INAIL, dipendenti da aziende che hanno collocato tutti i dipendenti in mobilità per cessazione dell’attività lavorativa, i quali abbiano ottenuto in via giudiziale definitiva l’accertamento dell’avvenuta esposizione all’amianto per un periodo superiore a dieci anni e in quantità superiori ai limiti di legge e che, avendo presentato domanda successivamente al 2 ottobre 2003, abbiano conseguentemente ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali di cui all’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, possono presentare domanda all’INPS per il riconoscimento della maggiorazione secondo il regime vigente al tempo in cui l’esposizione si è realizzata ai sensi dell’articolo 13, comma 8, della legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni. Le prestazioni conseguenti non possono avere decorrenza anteriore al 1º gennaio 2015.
Art. 116. Le prestazioni assistenziali del Fondo per le vittime dell’amianto di cui all’articolo 1, comma 241, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, istituito presso l’INAIL, sono estese in via sperimentale, per gli anni 2015, 2016 e 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto ovvero per esposizione ambientale comprovata. Le prestazioni di cui al presente comma sono a valere sulle disponibilità presenti nel suddetto Fondo senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
IL CNA RESTA VIGILE ED ATTIVO, A DISPOSIZIONE PER APPROFONDIRE E DARE RISPOSTE, PER INDICARE LE MODALITA’ DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI CON L’ORGANIZZAZIONE DI INZIATIVE DI LOTTA E INIZIATIVE GIURIDICHE
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NOTA ESPLICATIVA DEL COMUNICATO
La Legge n. 190/2014 (c.d. Legge di Stabilità 2015), con gli articoli 50, 115, 116 e 117, è intervenuta in materia di bonifiche e benefici previdenziali amianto.
In particolare, il legislatore, con l’art. 50, ha stanziato 45 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, per le bonifiche dei SIN, riservando la quota di 25 milioni di Euro in favore dei soli comuni di Casale Monferrato e Napoli – Bagnoli.
La norma, pur concepita per dare una risposta efficace ad una pressante esigenza di risanamento di determinati siti contaminati (quali, appunto, quelli di Casale Monferrato e Napoli – Bagnoli), rischia al contempo di vanificare, per inadeguatezza di risorse finanziare, gli interventi di decontaminazione in molti altri siti di interesse da bonificare, pur presenti sul territorio nazionale, altrettanto meritevoli di azioni mirate e stanziamenti particolareggiati.
Con gli articoli 115, 116 e 117 poi, il Legislatore è intervenuto in materia di benefici previdenziali, con un mini – pacchetto di previsioni, ancora una volta, insufficiente e frammentato.
L’art. 115 consente ai lavoratori attualmente collocati in mobilità da aziende che abbiano cessato la propria attività lavorativa a causa della presenza di amianto (e che abbiano collocato in mobilità TUTTI i lavoratori, quindi da una interpretazione letterale non si applica a quelle aziende che non abbiano collocato TUTTI i dipendenti in mobilità), i quali abbiano ottenuto in via giudiziale definitiva il riconoscimento dell’esposizione ad amianto e dei benefici previdenziali secondo il coefficiente di 1,25, di accedere alla pensione anticipata beneficiando del regime applicabile ante 2003 (regime vigente al tempo in cui l’esposizione è maturata), con applicazione del coefficiente di 1,5.
Si tratta di una norma nata per risolvere situazioni particolari, (come il caso del sito industriale di Bussi). Nulla esclude ad ogni modo, che la pur ristretta platea di lavoratori che si trovino nelle condizioni di cui all’articolo in questione, possano accedere al beneficio della rivalutazione contributiva secondo il coefficiente dell’1,5 e, conseguentemente, del prepensionamento. La maggiore criticità della norma resta il termine di decadenza entro il quale presentare le domande all’INPS, previsto per il 31/01/2015; tale termine risulta eccessivamente breve e stringato, tale da non consentire una corretta informazione rispetto agli interessati, né un vaglio adeguato dei casi che potrebbero essere investiti da tale misura.
L’art. 116 estende le prestazioni del Fondo vittime amianto anche ai malati di mesotelioma “che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto, ovvero per esposizione ambientale comprovata”, ampliando la platea degli aventi diritto senza però ampliare altresì lo stanziamento previsto. Le domande potranno essere inoltrate all’INAIL territorialmente competente.
Infine, l’art. 117 consente il superamento dei limiti previsti dalla Legge Fornero agli ex lavoratori “occupati nelle imprese che hanno svolto attività di scoibentazione e bonifica, che hanno cessato il rapporto di lavoro per effetto della chiusura, dismissione o fallimento dell’impresa presso cui erano occupati e il cui sito è interessato da piano di bonifica da parte dell’ente territoriale, che non hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente, che risultano ammalati con patologia asbesto – correlata accertata e riconosciuta (…)”.
La norma riguarda specificamente i c.d. ex lavoratori “malati di amianto“, (come quelli della Isochimica di Avellino), ai quali è consentito l’accesso a pensione con il regime ante Fornero.
Milano, 8 gennaio 2014