IPERTERMIA E IMMUNOTERAPIA: MESOTELIOMA
14/12/2017NUOVA RISOLUZIONE SU CURE PALLIATIVE
24/12/2017
Parliamo della FIBRONIT DI BRONI (PV), fabbrica nella quale dagli anni ‘30 hanno lavorato migliaia di lavoratori addetti alla costruzione di manufatti in amianto. Alcune centinaia fra questi sono stati colpiti da malattie correlate all’amianto e sono in buona parte deceduti. Non solo, ma la presenza della fabbrica, il trasporto di materiali, i lavoratori che tornavano a casa con le tute impregnate di amianto, hanno provocato e tuttora provocano decine di morti fra i cittadini di Broni, Stradella e zona. Il primo processo davanti al tribunale di Pavia aveva portato ad una condanna dei responsabili della produzione (2010). Successivamente in Appello, davanti alla V sezione del Tribunale di Milano la sentenza era stata riformata e gli imputati assolti per non aver commesso il fatto. (2016)
La Corte di Cassazione ieri, 20 dicembre si è pronunciata definitivamente e, nonostante le numerose prove e i ragionamenti scientifici esposti in una lunga udienza dagli avvocato delle parti civili e, in particolare, per Medicina Democratica e Associazione Italiana Esposti Amianto, dall’avvocato Laura Mara, ha confermato l’assoluzione degli imputati. Già i risarcimenti per le vittime erano stati eliminati e non solo, in aggiunta vi è stata la condanna alle spese per chi ha sostenuto l’accusa.
Si pongono alcune domande:
C’era l’Amianto in fabbrica? Si ed in grande quantità;
L’amianto è un agente genotossico e cancerogeno, e in quanto tale riconosciuto dal Tribunale?: Si certo;
L’amianto utilizzato ha provocato la morte e la malattia delle centinaia di lavoratori e cittadini esposti?: assolutamente si
Esistevano delle leggi precise da decenni che proibivano l’esposizione a sostanze tossiche e cancerogene, stabilivano eventuali protezioni individuali, definivano l’informazione sui rischi e controlli sanitari periodici per i lavoratori? Ancora una volta Si
Ma infine la Corte d’Appello e la Cassazione hanno affermata che non si poteva mettere in relazione le malattie e le morti dei lavoratori e dei cittadini con i responsabili imputati “al di la di ogni ragionevole dubbio”,
quindi nessuna condanna e nessun risarcimento.
Pertanto: AL DI LA DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO INGIUSTIZIA E’ STATA FATTA!
Milano, 21/12/2017
per MD e AIEA Fulvio Aurora (fulvio.aurora@gmail.com)