SIERO DI LATTE PER SMALTIRE L’AMIANTO
25/02/2015NESSUN COLPEVOLE A TURBIGO PER MORTI AMIANTO
01/03/2015Atto n. 4-03492
Pubblicato il 19 febbraio 2015, nella seduta n. 395
Premesso che:
gli organi di informazione del Friuli-Venezia Giulia hanno dato ampio risalto alla vicenda ripresa poi anche da alcuni organi di stampa nazionale, concernente il ritardo con cui si sta procedendo al deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo, tenutosi presso il Tribunale di Gorizia, che ha condannato 13 imputati per omicidio e lesioni colpose a carico di 87 ex lavoratori del cantiere navale di Monfalcone (Gorizia), deceduti a causa dell’esposizione all’amianto;
nell’ultima delle 12 pagine della sentenza, emessa il 15 ottobre 2013, veniva indicato “in giorni novanta il termine per il deposito delle motivazioni”;
tale tempo limite è stato ampiamente superato, tenuto conto che sono già trascorsi 16 mesi dal pronunciamento del giudice;
si tratta del primo processo per malattie professionali legate all’esposizione a fibre di amianto che riguarda il cantiere navale di Monfalcone;
il processo, avviato per fatti occorsi fra il 1970 e il 1980, ha avuto una durata di oltre 3 anni e si è concluso nel 2013 alla 94a udienza;
ricordato che:
con apposita nota, nei giorni scorsi la presidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia ha richiamato l’attenzione del Governo su questa vicenda;
senza il deposito delle motivazioni il processo non può essere completato negli altri gradi di giudizio, con grave pregiudizio dei diritti delle parti lese e impedendo altresì ai condannati di poter procedere ad eventuale ricorso,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sui fatti descritti in premessa;
se risulti quali siano le ragioni che hanno finora impedito il deposito delle motivazioni della sentenza;
quali iniziative, nei limiti di propria competenza, intenda promuovere affinché si arrivi, in tempi celeri, al deposito delle motivazioni della sentenza.