CONCORSO BARI SCUOLE SUPERIORI: LAVORI VINCITORI
07/05/2017AMIANTO: ASSOLUZIONI E CONDANNE, GIUSTIZIA MUTEVOLE
10/05/2017“Riportiamo il testo del comunicato trasmesso pochi minuti fa dal Centro Regionale Amianto del Lazio
“10 MAGGIO 2017 Il centro Regionale Amianto di Riferimento CRA ha comunicato alla ASL Roma 6 i dati relativi alla possibile Aero dispersione di fibre di amianto a causa del danneggiamento per incendio delle coperture in cemento amianto dei capannoni dell’azienda ECO X di Pomezia. Non si registra una significativa dispersione di Fibre di amianto nei pressi dello Stabilimento . Secondo quanto emerge dagli accertamenti con le Microfotografie il particolato raccolto mostra assenza di fibra di Amianto ma una prevalenza di materiale Organico , di particelle inorganiche e di rare particelle vetrose artificiali.“
Perchè è molto probabile che ciò sia corrispondente al vero come riportano studi internazionali e testimonianze di casi analoghi e che non vi sia dispersione di amianto ( se non minima ) e non vi sia presenza in aria e nelle aree circostanti , se non limitate a dove si trovano le lastre deteriorate dall’incendio cadute a terra ?
Perchè la lastra di cemento amianto si comporta al fuoco come qualsiasi agglomerato di calcestruzzo, essendo composta dali’ 87 % da agglomerato cementizio e al 13 % da amianto , ovvero durante la combustione potrebbe probabilmente solo priportare delle micro fratture dovute alla trasformazione dell’umidità contenuta nelle porosità del materiale cementizio (Maggior parte) che si trasforma semplicemente in vapore, dilatando i pori e procurando la rottura delle lastre ma mai la completa disintegrazione tra l’amianto e l’aggregante e la totale dispersione delle fibre.
Questo fenomeno viene comunemente chiamato Spalling Esplosivo.
Lo Spalling espolsivo perciò determina come nel caso di Pomezia una rottura della lastra e il suo precipitare al suolo . Quindi per come comunemente accade la dispersione di fibra dovrebbe essere limitata solo all’ area dell’accadimento e a qualche metro più in la, magari dovuta a qualche ulteriore rottura procurata durante la caduta.
Ciò non esclude totalmente il rischio di dispersione ma lo circoscrive in parte alle sole unità di soccorso purtroppo a contatto con il luogo del disastro ( addirittura dentro) , determinando una opportuna ragionevolezza a non cadere nell’inganno di paure fomentate da dichiarazioni senza alcuna base probatoria a chi “urla” e dichiara possibili dispersioni di fibre di amianto portate a centinaia di metri o addirittura km procurando allarme.
Nel caso del cemento amianto una dispersione a Centinaia di Metri o a Km dal luogo di un incendio e al conseguente cedimento del tetto , sarebbe un processo fisico insolito che mai si è verificato prima .
RICORDIAMO ALLA POPOLAZIONE DI RIVOLGERSI CON FIDUCIA ED ESCLUSIVAMENTE ALLE UNITA’ SANITARIE LOCALI E NAZIONALI PER MONITORARE NELL’IMMEDIATO TUTTI GLI ALTRI RISCHI LEGATI AD ALTRI INQUINANTI COME LE DIOSSINE E ALTRE SOSTANZE E INVITIAMO A SEGUIRE CON FIDUCIA LE INDICAZIONI DEGLI ORGANISMI DI STATO CHE STANNO LAVORANDO PER LA GSTIONE DELLE OPERAZIONI E PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI.
Ribadiamo comunque che necessario sarà affontare nell’immediato un serio processo legato a :
- Riordino normativo sui processi di autorizzazione dei depositi temporanei
- Corretto espletamento della bonifica del sito di Pomezia che preveda anche l’ ipotesi di speciali trattamenti del rifiuto contenente amianto di matrice contaminata da contaminanti pericolosi sprigionati dalla combustione e materiali organici e perciò probabilmente non conferibile in discarica.
Su ciò ci auguriamo che non venga risparmiato nulla a nessuno e qualsiasi cifra il privato o la sua assicurazione dovrà pagare per una corretta bonifica che tuteli i cittadini , gli organi competenti obblighino immediatamente all’esboso e al rispetto per riparare il danno fatto.”
SPORTELLO AMIANTO NAZIONALE
AIEA ONLUS
1.000.000 di tonnellate di amianto nel Lazio sono ammissibili e non preoccupano nessuno e invece 2000 metri quadrati di tetto in eternit crollato e in parte andato bruciato, di cui la matrice amiantifera è il 13% e il resto è cemento, spaventano così tanto?
Le fibre sul terreno che si sarebbero eventualmente depositate fanno paura, ma i kilometri di tubature in cemento amianto delle condutture dell’acqua invece ci fanno stare sereni?
Se facciamo un giro su Google map e guardiamo dall’alto quella zona dell’agro pontino non crederete ai vostri occhi : è una SPIANATA di AMIANTO e molti di quei capannoni avrebbero l’obbligo di bonifica perchè ormai in stato di degrado e perchè poi continuano a lavorarci persone lì sotto…
QUESTO INCENDIO CI DEVE PREOCCUPARE E’ CHIARO, MA CI DEVE ANCHE FAR RIFLETTERE SULLA SITUAZIONE IN CUI VERSA L’ITALIA INTERA IN TEMA DI AMIANTO: siamo circondati, le fibre di amianto sono presenti nell’aria a causa dei milioni di tetti, tettoie, canne fumarie, cassoni dell’acqua ancora presenti nelle nostre case, sui nostri tetti, nelle nostre aziende.
E ALLORA LA PAROLA D’ORDINE E’:
>INFORMAZIONE
>MAPPATURA
>BONIFICA
il tempo era già scaduto 25 anni fa, oggi possiamo solo che contare i morti e magari evitare che le generazioni future continuino a morire…!
Aiea Onlus sta monitorando la situazione dell’incendio di Pomezia, per qualsiasi informazione e aggiornamento potete scriverci.
Nube di Pomezia, l’allarmismo tra il pericolo amianto e il disastro ambientale
Si allegano i primi dati di ARPA LAZIO
Incendio_Pomezia_Relazione_8-5-2017_PM10