Protocollo d’intesa per sostenere la ricerca sull’amianto
21/11/2012LUCI E OMBRE : II Conferenza Governativa sull’Amianto
26/11/2012COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 23.11.2012
Si è tenuta nella mattinata di oggi presso il Tribunale di Taranto l’udienza di riunificazione dei due processi penali per le morti causate dall’amianto al siderurgico di Taranto.
Presente in aula Contramianto, già costituita parte civile a giugno con il Presidente Luciano Carleo, assistita dall’Avv. Cataldo Fornari.
Nel corso del procedimento vi è stata la costituzione di parte civile dell’ Associazione Italiana Esposti Amianto, con il Presidente Armando Vanotto, assistita dall’Avv. Stefano Palmisano.
In un aula gremita di familiari delle vittime ed avvocati si sono acquisiti i primi elementi per l’avvio del procedimento.
Al termine della seduta è stata fissata al 17 gennaio 2013 la prossima udienza.
Agli imputati viene contestata la violazione della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con la morte di 31 operai deceduti per mesotelioma e carcinoma polmonare a seguito della probabile esposizione alle fibre cancerogene di amianto, ma non solo in quanto sono stati evidenziati anche altri fattori pericolosi:diossina, IPA, apirolio, PCB. Il procedimento attiene a lavorazioni svolte tra il 1965 e il 2000 nel siderurgico di Taranto.
Quindi alla base dei decessi sembrerebbe esserci la omissione delle necessarie tutele per l’integrità fisica dei lavoratori della Italsider-Ilva di Taranto.
Una sinergia di cancerogeni con effetti moltiplicativi che costituiscono elementi significativi per l’insorgenza di patologie tumorali.
Cinquant’anni di industria a Taranto con capofila il colosso pubblico Italsider, prima, privato ILVA , dopo, hanno lasciato il segno sulla salute di lavoratori e cittadini, nella fabbrica e fuori della fabbrica.
Le fibre cancerogene di amianto annidate nei polmoni hanno causato non solo la possibile insorgenza dei mesotelioma ma anche cancro polmonare e alla laringe e altre patologie quali asbestosi, placche, ispessimenti.
Eppure si sapeva e l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità alla fine degli anni 80 per gli eccessi di Mesotelioma a Taranto non ha avuto risposte adeguate in termini di tutela della salute e sorveglianza sanitaria per gli esposti all’amianto, con la richiesta di uno specifico programma di controllo ancora inattuato.
A partire dal 1997 e negli anni successivi sono state 4000 le tonnellate di amianto rimosse dall’ILVA a conferma di una diffusa presenza di amianto negli impianti siderurgici di Taranto con le polveri killer che hanno continuato ad agire incontrastate per anni.
Negli ultimi dieci anni sono state 234 le denunce di malattie amianto correlate ( asbestosi, neoplasie e pleuropatie ) di lavoratori ILVA di Taranto. Dei 34000 esposti all’amianto a Taranto la parte più consistente riguarda lavoratori della siderurgia, mentre sono quasi mille le malattie professionali INAIL denunciate a Taranto nel periodo 2003 – 2009 e legate all’amianto, polveri e altri cancerogeni, con 360 casi di cancro polmonare e mesotelioma, 85 tumori della vescica, 316 broncopatie, 201 asbestosi, mentre complessivamente il Registro Nazionale Mesotelioma Puglia attribuisce ai comparti Siderurgia/Metallurgia/
Una situazione di sicura attenzione sanitaria con effetti latenti e perduranti per le quali istituzioni territoriali e nazionali sono chiamate ad intervenire affinchè
anche a Taranto sia concreto il diritto alla salute costituzionalmente garantito.
CONTRAMIANTO E ALTRI RISCHI ONLUS – e-mail contramianto@libero.it
Luciano Carleo ( cell. 3288228177 )
CONTRAMIANTO E ALTRI RISCHI ONLUS : Il Presidente Luciano Carleo
AIEA ONLUS: Il Presidente Armando Vanotto