CONGUAGLI FONDO VITTIME AMIANTO IN ARRIVO
08/10/2018UNA VITTORIA A PALERMO E UNA SCONFITTA A MILANO SULL’ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO
31/10/2018Alle ore 9 del 18 ottobre 2018 la Commissione Lavoro ha svolto le audizioni dei rappresentanti dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), dell’Associazione italiana esposti amianto (Aiea), dello Sportello amianto nazionale e dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni in materia di riconoscimento di benefici previdenziali in favore di lavoratori esposti all’amianto.
LETTERA INTRODUTTIVA RELAZIONE AIEA
Sig. Presidente Commissione Lavoro Pubblico e Privato
Sig.ri membri della Commissione Camera dei Deputati Roma
Oggetto: Audizione informale delle associazioni degli esposti e delle vittime dell’amianto del 18/10/2018
Egregio Presidente, Egregi onorevoli,
In relazione all’audizione informale di cui all’oggetto, la nostra associazione vi chiede di prendere in considerazione quanto di seguito esposto:
l’AIEA, fondata a Casale Monferrato nel 1989, ha seguito da allora tutte le vicende relative all’amianto: dagli effetti epidemiologici per la sua esposizione fino ai benefici previdenziali per i lavoratori ex esposti. Fra l’altro ha contribuito alla costruzione di quella che è poi stata la legge 257/1992 di messa al bando dell’amianto predisponendo un testo apposito presentato dall’on. Bianca Guidetti Serra (n. 5016/1990).
La materia di cui si tratta, oggetto degli atti parlamentari da cui è partita la convocazione dell’audizione, tratta, a nostro avviso, più che di benefici, di risarcimenti tardivi per quelle lavoratrici e lavoratori che sono stati impunemente esposti alla famosa fibra killer dell’amianto. Lo scopo era infatti quello di riconoscere una riduzione del periodo di lavoro a chi avrebbe potuto subire gravi effetti sulla sua salute e sulla sua vita.
Nel corso del tempo varie vicende si sono frapposte all’attuazione della legge, ad esempio la mancanza di informazione a tutti i possibili beneficiari, oppure il suo utilizzo in funzione di ristrutturazioni aziendali non sempre legate alla presenza di amianto e ancora norme restrittive non suffragate da prove scientifiche (cfr: riconoscimenti solo se si riscontrano livelli superiori alla 100 fibre/litro per 8 ore al giorno) o da termini perentori per presentare le richieste di riconoscimento.
Ora gli scriventi ritengono, come del resto evidenziato dagli onorevoli che hanno presentato mozioni in proposito che per primo sia necessario riaprire i termini per presentare o ripresentare le richieste con un ampio margine di chiusura e previa informazione generalizzata a tutti i cittadini mediante tutti i mezzi di informazione. Per ciò stesso gli scriventi propongono, a partire dalla lunga esperienza dell’associazione e nello specifico dalle numerose vertenze giuridiche proposte e giunte a sentenza, un documento finale in allegato per la rivisitazione di tutta la materia. In particolare però richiedono un intervento immediato su due casi che devono essere al più presto risolti:
- Il Caso ISOCHIMICA di Avellino dove si sono contate 25 morti per amianto e circa 250 lavoratori colpiti da malattie professionali. I lavoratori rimasti, al seguito della chiusura della fabbrica, faticano a trovare un nuovo lavoro a causa della loro provenienza (ex esposti all’amianto) e non possono ottenere il pensionamento per il decreto del Ministero del Lavoro del 29/04/2016 (G.U. n.134 del 10/06/2016) che come ha sostenuto il TAR Lazio andava oltre il contenuto della norma primaria restringendo pesantemente la platea dei beneficiari. La richiesta è quindi quella di abrogare tale decreto, come già richiesto con lettera che alleghiamo, inviata nel mese di ottobre al Ministro del Lavoro Di Maio con oggetto : Grave situazione dei lavoratori dell’ex Isochimica di Avellino.
- Il secondo caso riguarda la Sardegna, per la precisione gli stabilimenti ex Enichem di Ottana Assemini e Porto Torres dove inspiegabilmente è stata negata dall’INAIL la presenza di amianto e dove si è già occupata la Commissione sugli infortuni e malattie professionali (Commissione Fabbri) della precedente legislatura: si tratta di portare avanti l’impegno di approvare l’apposito Atto di indirizzo ministeriale, come spiegato nel documento allegato. Si sottolinea che si tratta – a luglio 2017 – di 126 morti per amianto “non ufficiali” che vanno invece riconosciuti, come va dato corso alle domande di riconoscimento dei diritti di legge per la tutela previdenziale e sanitaria. Si devono anche considerare le famiglie dei morti per amianto prive di necessarie tutele. Come poi esplicitato nell’allegato diventa indispensabile l’ambito dei riconoscimenti delle malattie professionali e dei benefici previdenziali dai Dipartimenti delle A-USL.
Si ringrazia per l’attenzione e si inviano i migliori saluti
Per l’AIEA, la presidente: dott.ssa Maura Crudeli e il Vicepresidente Mario Murgia
Roma 18 ottobre 2018
DOCUMENTI ALLEGATI: