PROCESSO MARLANE: IL FATTO NON SUSSISTE
21/12/2014RIFORMA PENSIONI: ESTESI I BENEFICI PER I LAVORATORI ESPOSTI AMIANTO
05/01/2015SORVEGLIANZA SANITARIA, il 31 dicembre 2014 la U.O. di Radiologia dell’Ospedale di Matera interromperà gli attuali controlli strumentali con HRCT .
Prot. N° 92 /2014 A.I.E.A. VBA Onlus Basilicata
Alla cortese attenzione
Sottosegretario al ministero della Salute
On.le Vito De Filippo
Presidente Regione Basilicata
Dott. Marcello Pittella
Assessore alla Salute e Sicurezza Regione Basilicata
Prof.ssa Flavia Franconi
Oggetto: richiesta incontro sulla problematica amianto in Basilicata
Premessa
La Legge 257/92 recante le “norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto” ha vietato l’estrazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto. Ha inoltre previsto la registrazione degli addetti; oltre che a benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto e a piani per la progressiva fuoriuscita dal problema amianto.
Il D.Lgs 277 /91, emanato in attuazione di direttive CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, ha introdotto tra le misure generali di tutela l’“attuazione di un controllo sanitario dei lavoratori prima dell’esposizione, in seguito, ad intervalli regolari nonché, qualora trattasi di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, prolungamento del controllo dopo la cessazione dell’attività comportante l’esposizione” ed ha affidato al medico competente il compito di informare il lavoratore o i rappresentanti dei lavoratori sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comporta l’esposizione ad amianto o materiali contenenti amianto.
Da qui l’esigenza di una proposta di un protocollo di sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto finalizzata a garantire politiche di assistenza sanitaria ad una categoria di cittadini che, impropriamente esposta a cancerogeni occupazionali, richiede un’adeguata attenzione da parte del SSN. L’azione prospettata deve poter permettere anche il giusto riconoscimento medico legale ed indennizzo a cittadini la cui patologia professionale, con buona certezza, resterebbe occulta.
Nella II Conferenza Governativa tenutasi a Venezia dal 22 ÷ 23 novembre 2012 sono state date indicazioni per la “Sperimentazione e validazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto, ai sensi dell’art. 258 D.LGS 81/08” secondo le linee guida CCM.
Quindi tutte le sorveglianze sanitarie nazionali dovrebbero seguire le indicazioni o adeguarsi al programma CCM per partecipare e dare un contributo medico scientifico valido agli aspetti di sanità pubblica e ricerca epidemiologica sulle patologie asbesto-correlate.
Il giorno 4 dicembre 2014 si è tenuto a Padova il convegno “ Dopo la II Conferenza governativa sull’amianto, identificazione, diagnosi precoce dei tumori polmonari e sorveglianza sanitaria degli ex esposti ” a cui hanno partecipato Esperti medici nazionali e internazionali, Istituzioni nazionali, Funzionari del Ministero della Sanità, Associazioni di volontariato e l’ex Ministro della salute on.le Renato Balduzzi che è stato promotore della Conferenza di Venezia.
La Regione Veneto, coordinatrice di un progetto CCM, ha presentato durante il convegno di Padova una Bozza di discussione per un: Documento Programmatico di una proposta di protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto, ai sensi dell’art. 259 D.LGS 81 /08.
Nell’ambito di questo progetto, sono stati coinvolti alcuni centri di riferimento di 4 diverse Regioni (Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) per la raccolta di una serie di informazioni, secondo una griglia appositamente predisposta, relative ai soggetti ex esposti visitati tra il 2013 e il 2014 per permettere una successiva comparazione dei risultati.
La Basilicata che, ad oggi, è la Regione con la maggior coorte di lavoratori ex esposti avviati a Sorveglianza sanitaria, anticipando le linee guida del Trial degli Stati Uniti che ha coinvolto 50.000 persone, avrebbe dovuto far parte a pieno titolo del Progetto su citato.
Non è stata coinvolta perché:
· il suo protocollo di sorveglianza sanitaria, benché aderente a quanto raccomandato anche dalla conferenza di Helsinki del 2014, non è stato ufficializzato e non esiste report medico-scientifico del lavoro svolto.
· Non è stata data alcuna visibilità a livello locale e nazionale di tutto il notevole lavoro svolto per scarsa attenzione ed interesse da parte dei rappresentanti regionali a capo del progetto.
· Malgrado la regione Basilicata avesse aderito al progetto CCM, non ha mai partecipato a nessun incontro, benché invitata a farlo in più occasioni, con i propri rappresentanti regionali. La mancata partecipazione ha, de facto, escluso la regione da ogni possibilità di evidenziare quanto di eccellente fatto fino ad oggi e l’ha emarginata da ogni decisione collegiale attiva in merito alla bozza di protocollo della sorveglianza sanitaria del CCM.
· Malgrado i medici di Matera avessero manifestato più volte la propria disponibilità ad eseguire valutazioni statistico-epidemiologiche in merito ai risultati della sorveglianza sanitaria in Basilicata, non sono mai stati messi in condizioni di poter operare nel merito (mancanza di dotazione software, mancanza di consenso informato, autorizzazione del garante della privacy).
A tal riguardo oltre alla denuncia in premessa si evidenzia quanto segue:
· la Sorveglianza sanitaria dei controlli per i lavoratori ex esposti procede regolarmente secondo la periodicità stabilita;
· per i lavoratori ex esposti, che hanno inoltrato la richiesta di Sorveglianza sanitaria ed ancora non hanno effettuato la prima visita, è dato sapere che ad oggi si ha un ritardo di chiamata di oltre otto mesi in aumento per le difficoltà incontrate dalla U.O. di radiologia dell’ospedale di Matera nel far fronte alle numerose richieste; tra questi lavoratori sicuramente potrebbero esservene alcuni con patologie oncologiche latenti;
· la mancata di report annuali del Renam Cor riportante i dati ed i risultati raggiunti, come previsto dalle direttive nazionali;
· è dato sapere che entro il 31 dicembre 2014 la U.O. di Radiologia interromperà gli attuali controlli strumentali con HRCT a causa del mancato pagamento delle spettanze relative ad oltre un anno di lavoro.
Abbiamo da preoccuparci?.
Ricordiamo come evidenziato nell’allegato che la Regione Basilicata nel 2013 ha registrato il più alto percentuale nazionale per denuncia di malattie professionali, oltre ad avere il triste primato del maggior incremento di patologie oncologiche.
· a seguito dell’ordine del giorno che impegnava il Governo regionale sulla richiesta di emanazione dell’Atto di Indirizzo Ministeriale per l’ex sito industriale ANIC/EniChem di Pisticci Scalo, non è seguita nessuna informativa;
· nonostante le sollecitazioni relative alla problematica Amianto, non ultimo il Convegno di Matera del 17 e 18 ottobre 2014, la regione Basilicata non ha ancora ufficializzato il proprio Piano Regionale Amianto.
Chiediamo alla un incontro, con l’auspicio che il nostro impegno risaputo sia seguito da azioni altrettanto concreta dalla Istituzioni regionali.
mail: info@associazioneespostiamiantovalbasento.it
Matera, lì 11 dicembre 2014
P.s.: allegati:
· stralcio del documento presentato dall’Associazione AIEA VBA al convegno di Matera del 17 e 18 Ottobre 2014.
· Progetto CCM regione Veneto
· Documento Helsinki Finlandia
20141125-traduzione_Documento Helsinki Finlandia