AIEA E CNA ALLA MARATONA PATTO PER LA SALUTE
17/07/2019AIEA VALBASENTO EMERGENZA AMIANTO
05/09/2019V RAPPORTO SENTIERI
SENTIERI
Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento. Quinto Rapporto
Lo studio SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), attraverso una metodologia standardizzata, consente oggi di: 1. analizzare il profilo di salute con un approccio multi-esito basato su fonti di dati correnti accreditati per la mortalità, i ricoveri ospedalieri, l’incidenza dei tumori, le malformazioni congenite; 2. focalizzare le valutazioni in diversi sottogruppi di popolazione con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili, quali i bambini e gli adolescenti; 3. individuare a priori le principali patologie da sottoporre a sorveglianza grazie alla valutazione delle evidenze disponibili sulla loro relazione eziologica con i fattori di rischio ambientali che caratterizzano ciascun sito; 4. monitorare nel tempo l’evoluzione del profilo di salute delle popolazioni, permettendo di valutare l’implementazione di azioni preventive di risanamento ambientale; 5. offrire indicazioni di sanità pubblica. La Sesta Conferenza Ministeriale Ambiente e Salute dei 53 Paesi della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), svoltasi a Ostrava, Repubblica Ceca (13-15 giugno 2017), ha incluso per la prima volta il tema dei siti contaminati fra le priorità di sanità pubblica. In particolare, nella Dichiarazione di Ostrava si sollecitano gli Stati della Regione Europea all’adozione di programmi e azioni per prevenire ed eliminare gli effetti avversi, ambientali e sanitari, i costi e le diseguaglianze relativi alla gestione dei rifiuti e dei siti contaminati.1 In ambito europeo, è stata stimata la presenza di circa 342.000 siti contaminati, dei quali solo il 15% sottoposto a interventi di risanamento ambientale. La contaminazione di queste aree è riferita in particolare alle matrici suolo e acqua, per le quali le attività industriali e la gestione e il trattamento di rifiuti di origine industriale rappresentano le principali sorgenti di inquinamento.2 La contaminazione dell’aria non è invece tra i fattori utilizzati per caratterizzare questi siti, lasciando presagire che il numero di aree contaminate e l’entità della contaminazione siano in realtà maggiori di quanto stimato. Nel complesso gli studi e le valutazioni finora condotte sono caratterizzati da una frammentazione di disegni, obiettivi e metodi di indagine che non consente di disporre di stime di impatto complessivo. Ciò è spesso associato alla difficoltà di disporre e di applicare approcci valutativi innovativi che integrino le diverse fonti di contaminazione e le vie di esposizione (attraverso acqua, suolo, aria e catena alimentare). In Europa le attività industriali hanno lasciato un’eredità di migliaia di aree contaminate da sostanze chimiche tossiche tali da costituire una minaccia attuale o potenziale per la salute delle popolazioni ivi residenti, compresi i sottogruppi vulnerabili quali i bambini. In queste aree gli aspetti sanitari, ambientali, sociali e occupazionali sono fortemente interconnessi, destando forti preoccupazioni tra le comunità locali, tra gli operatori nel settore amSENTIERI: DAL CONTESTO ITALIANO ALL’ISTITUZIONE DI UN NETWORK INTERNAZIONALE SENTIERI: FROM AN ITALIAN EXPERIENCE TO AN INTERNATIONAL NETWORK PREFAZIONE PREFACE www.epiprev.it anno 43 (2-3) marzo-giugno 2019 8 Epidemiol Prev 2019; 43 (2-3) Suppl 1:1-208. doi: 10.19191/EP19.2-3.S1.032 3%.4)%2)1UINTO 2APPORTO www.epiprev.it PREFAZIONE biente e salute, tra i decisori, a livello periferico e centrale. Sebbene il contenimento delle emissioni industriali sia migliorato negli ultimi decenni, il settore industriale è comunque responsabile di quantità significative di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, nonché della produzione di rifiuti.3 Secondo stime fornite dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, i costi del danno, relativo alla salute umana, alle perdite di raccolto e ai danni materiali, associato all’inquinamento atmosferico causato dalle emissioni di 14.000 impianti industriali più inquinanti in Europa oscillano tra 329 e 1.053 miliardi di euro nel quinquennio 2008-2012, con circa la metà dei costi dovuta a 147 (1%) impianti.4 Appare dunque urgente promuovere il coordinamento e la collaborazione tra i ricercatori, gli operatori dei settori ambientale e sanitario, i policy maker, gli esperti del settore economico, per identificare strategie comuni a livello europeo per affrontare il problema dei siti contaminati in modo armonico, integrato e sistematico. Nel 2012, il rapporto «Contaminated Sites and Health» dell’OMS5 identificava in SENTIERI uno strumento di ricerca e sorveglianza semplice ed efficace per valutare l’impatto sanitario dei siti contaminati. Grazie al sostegno da parte del Centro Europeo Ambiente e salute dell’OMS (WHO European Centre for Environment and Health – ECEH, Bonn, Germany), nel 2015, viene avviata la COST Action Industrially Contaminated Sites and Health Network – coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), per supportare la cooperazione trans-nazionale, con il compito di sostenere la raccolta di dati e informazioni rilevanti, stimolare lo sviluppo di metodologie condivise, promuovere iniziative di ricerca multidisciplinare, e produrre documenti di consenso e guida sulla valutazione, sulla gestione e sulla comunicazione del rischio, riducendo il divario tra le acquisizioni scientifiche, le richieste di salute della società civile e le decisioni della politica. La COST Action ha coinvolto circa 150 ricercatori ed esperti afferenti alle principali istituzioni ambientali, di sanità pubblica e università di 33 Paesi.6 In questo ambito, i principali documenti d’indirizzo sinora prodotti dalla COST Action sono stati pubblicati in un fascicolo monografico di Epidemiologia&Prevenzione.7 Altri contributi sono in corso di pubblicazione. Recentemente la COST Action ha prodotto un Documento di Consenso8 finalizzato a promuovere lo sviluppo delle Agende Nazionali per l’implementazione delle Azioni di protezione della salute nei siti contaminati, in accordo con gli impegni che i Ministeri della Salute e dell’Ambiente europei hanno sottoscritto a Ostrava. I traguardi di cui sopra rappresentano anche un indubbio riconoscimento all’attività che il Ministero della Salute italiano ha condotto negli ultimi anni attraverso il sostegno a progetti di ricerca e sorveglianza epidemiologica sul tema dei siti contaminati