PROCESSO VELODROMO ASSOLTO PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE
13/12/2016AMIANTO E TRENI: TRAILER DOCUMENTARIO ATTENTI AL TRENO
20/12/2016Sono stati tutti assolti con formula piena i sette ex manager di Pirelli accusati a Milano di omicidio colposo e lesioni gravissime per i 28 casi di operai morti o ammalati a causa dell’amianto, dopo aver lavorato negli stabilimenti milanesi dell’azienda tra gli anni ‘70 e ‘80. Lo ha deciso il giudice della quinta sezione penale del Tribunale Annamaria Gatto. I familiari delle vittime hanno protestato urlando «vergogna» e che «gli operai – riporta uno striscione – sono stati uccisi due volte, dai padroni e dai giudici».
19 DICEMBRE 2015 PROCEDIMENTO PENALE IN APPELLO V SEZIONE PER MORTI DA AMIANTO CONTRO I VERTICI DELLA SOCIETA’ ENEL DI TURBIGO (MI)
DOBBIAMO DIRE: ANCORA UNA VOLTA LA QUINTA SEZIONE!
La scrivente Associazione Medicina Democratica onlus, unitamente alla Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA onlus), parte civile appellante nel procedimento n. 6165/2015 R.G. APP contro i vertici della società ENEL (Centrale Termoelettrica) di Turbigo, tramite il proprio avvocato Laura Mara (foro di Busto Arsizio) aveva presentato istanza di ricusazione davanti alla Corte d’Appello del Tribunale di Milano nei confronti del giudice Francesca Vitale, del collegio giudicante del processo menzionato in quanto la sentenza era stata prefigurata ancora prima del giudizio.
“Infatti a pag. 44 di un’altra sentenza, quella della “Fibronit”, il Giudice estensore Dr.ssa Francesca VITALE, dopo aver richiamato altra sentenza del Tribunale di Milano, Sez. V Penale, del 30.04.2015 (relativa al caso dei morti amianto-correlati presso lo stabilimento Franco Tosi di Milano) così scrive; “Merita anche segnalare che un’altra sentenza del Tribunale di Milano in data 25.5.2015 (che è appunto quella emessa nel processo Enel, che deve ancora essere deciso in appello dal medesimo magistrato Dr.ssa Vitale il 19 dicembre p.v., n.d.r.) ha concluso per la mancanza di prova ‘dell’esistenza di una legge scientifica che comprovi l’esistenza del c.d. effetto acceleratore della protrazione dell’esposizione (pag. 119) giungendo all’assoluzione degli imputati”.
Tale presa di posizione non può che essere giudicata molto grave. Pur tuttavia la Corte d’Appello ha giudicato inammissibile l’istanza di ricusazione in quanto intempestiva nonostante fosse stata presentata nei termini corretti a partire dalla conoscenza dei fatti.
Successivamente, all’inizio del procedimento del 19 dicembre, prima del dibattimento, l’avv. Mara ha insistito davanti alla Corte d’Appello Sez. V Penale di Milano affinchè il giudice Francesca Vitale si astenesse dal giudizio. Il collegio giudicante, dopo essersi ritirato in Camera di Consiglio, ha accolto la richiesta e ha rinviato il giudizio al 21 febbraio 2017 ove sarà nominato altro giudice nella composizione della Corte.
Questa volta MD ha ottenuto il risultato sperato, si vedrà poi la sentenza che verrà pronunciata nel giorno stabilito, anche se, per ora, sembra, che la V sezione non muti la sua linea: nel medesimo giorno infatti, un altro collegio della V (Tribunale) ha mandato assolti i vertici della Pirelli. Si veda il comunicato del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.
comunicato-stampa-sentenza-proc-pirelli-amianto-19-dicembre-2016
Ci riserviamo in ogni caso apposita segnalazione al Consiglio Superiore della Magistratura
Milano, 20dicembre 2016
Per MD e AIEA: Fulvio Aurora